Descrizione
Art Therapy by Peter Hide 311065
Un album da colorare con 12 matite colorate, a differenza del classico mandala i soggetti sono decisamente più originali, BANCONOTE e MONETE, questa è l’Art Therapy secondo Peter Hide 311065, artista che provoca e invita a riflettere sull’eccessiva importanza data al denaro. Il suo ultimo progetto trasforma i soldi in “Art Therapy” e invita il pubblico, così come già fatto a PaviArt 2016, ospite nello stand BIANCOSCURO, a colorare le pagine del volume rispettando gli spazi e l’abbinamento cromatico che può non essere necessariamente quello originale.
Art Therapy by Peter Hide 311065, oltre ad essere uno strumento ludico, è un volume formato da 32 pagine, stampato in tiratura limitata 50 copie autoprodotte, quindi un pezzo da collezione!
Tutte le copie sono firmate e numerate di pugno dall’artista
Dimensioni 21×29,7 cm. Anno 2016. Made in Italy
(numerazione e autenticata con firma dell’artista a fine volume)
Art Therapy by Peter Hide 311065 visibile presso lo spazio espositivo BIANCOSCURO a Pavia in Viale indipendenza 26.
Di “Art Therapy by Peter Hide 311065” ne ha parlato anche anche il quotidiano La Repubblica [clicca qui per vedere l’articolo on-line]
TO LOVE MONEY OVER EVERYTHING
Non voglio rappresentare graficamente o pittoricamente la povertà, la violenza fisica o psicologica, il degrado ambientale, ma neppure la bellezza generata solo ed unicamente dalla manipolazione della ricchezza, la sensazione di potenza quasi divina ed il sogno di felicità, ma voglio far riflettere su che cosa genera ciò per cui tutti noi ci affanniamo e spesso viviamo.
Per questo utilizzo come “materia pittorica” non i colori o la grafia, ma le riproduzioni di banconote stesse, che scelgo con cura, soffermandomi sulle valute che maggiormente evocano in me l’immagine della potenza economica e del sistema capitalistico (Dollari Americani, Euro, Franchi Svizzeri) e lo “accumulo”, in un gesto che fa parte ormai della nostra vita quotidiana.
E’ proprio in questo momento, dove tutto appare razionalmente controllato che affiora in me il gesto di ribellione: lo accartoccio volutamente, quasi in un gesto di sopraffazione e di rivincita interiore, e lo metto in scatola, quasi come un prodotto commerciale, a proteggermi dalla sua influenza, e in modo tale da creare uno spazio di distanza e di riflessione tra me e ciò che rappresenta “lui”.
Ed allora ritorno con la mente a tutto quello che i reliquiari mi ricordano, alla devozione che hanno suscitato o suscitano ancora in noi, alla loro capacità di evocazione del potere divino. Allora penso che farò della mia opera una sorta di reliquiario primordiale, di legno, fatto anche a mano, come veniva anticamente fatto e per il gioco degli opposti gli appongo la mia impronta, per ricordare che in questo reliquiario non c’è nulla di divino, ma solo la debolezza dell’uomo.
Lo chiudo con del materiale trasparente, proprio come in un reliquiario prezioso, come in una vetrina in cui il prodotto esposto è ambito da tanti, ma anche come in uno scrigno, verso un cammino pericoloso che stiamo percorrendo e per enfatizzare il “mal scritto” e quanto tutto può negare l’apparenza delle cose, gli dichiaro con un carattere volutamente spigoloso il mio amore ed il mio proselitismo”.
Peter Hide 311065 ha partecipato alle fiere di: ART PARMA, ARTE FORLI’, ARTE PADOVA, ARTE GENOVA, ART INNSBRUCK, ARTE MONACO ecc.
Peter Hide (alias Franco Crugnola, architetto) mette in gioco passioni, suggestioni, ovvietà, malesseri del nostro tempo, tra Peter Pan (l’eterno bambino buono) e Mister Hyde (la forza del male). Così nasce il suo pseudonimo. Nella sua ricerca il denaro, ossessione e valenza simbolica, è messo in mostra per rappresentare il cammino pericoloso verso la decadenza morale. Peter Hide sceglie accuratamente le valute che maggiormente evocano potenza economica, accartoccia i soldi per metterli in scatole-vetrina, quasi fossero reliquie della società contemporanea. Il lavoro artistico così presentato riduce il suo impatto, diventa leggero, coinvolge lo spettatore in una dimensione ironica, scanzonata, quasi da spot pubblicitario. In più, le scritte rosso sangue riportate sulle superfici lucide delle “vetrine”, contribuiscono a colpire l’immaginazione. L’artista ha esposto in molte gallerie in Italia e all’estero. Ha collaborato con Malcon Gibson in “Real Art” (Cumbria – Inghilterra), rivista-portfolio d’arte, producendo lavori esposti e venduti al Beacon Museum, Whitehaven e alla British Gallery di Londra. Ha partecipato alla 1° Biennale Internazionale d’arte di Malta.